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Indice dei contenuti
Cos’è il tamponamento a catena
Il tamponamento a catena è un tipo di incidente stradale frequente che si verifica quando un veicolo urta la parte posteriore di un altro veicolo che si trova nella stessa direzione di marcia.
Questo tipo di collisione può essere causato da vari fattori, tra cui la distrazione del conducente che segue, il mancato mantenimento della distanza di sicurezza prescritta dal codice della strada e una velocità inadeguata del veicolo che segue.
La distanza di sicurezza è fondamentale perché permette un frenata tempestiva in caso di necessità, riducendo il rischio di incidenti dovuti a collisioni con i veicoli davanti.
Chi paga in un tamponamento a catena
Nel contesto di un tamponamento a catena, la questione della responsabilità si articola in base alle circostanze specifiche dell’incidente:
- nei casi di collisione tra veicoli fermi o in colonna, come ad esempio in situazioni di traffico intenso o in prossimità di semafori, la colpa è attribuita al conducente che ha provocato l’urto iniziale, innescando così una successione di collisioni.
- quando il tamponamento coinvolge veicoli in movimento, tutti i conducenti sono presumibilmente responsabili in misura paritaria per non aver mantenuto la distanza di sicurezza richiesta.
Tale principio è disposto dall’art. 2054 c.c., il quale presuppone che ogni conducente abbia contribuito egualmente al danno subito dai veicoli coinvolti, salvo prova contraria.
Per i tamponamenti tra veicoli parcheggiati, si applica analogamente il medesimo principio, con la responsabilità attribuita al conducente che ha iniziato la catena di incidenti.
Chi ha responsabilità in un tamponamento a catena con 3 veicoli
Nel contesto di un tamponamento a catena coinvolgente tre veicoli, la distribuzione della responsabilità legale segue precise linee guida.
Il primo veicolo coinvolto e colpito è escluso dalla responsabilità diretta dell’incidente. Di norma, ogni veicolo è considerato responsabile dei danni causati al veicolo che lo precedeva, soprattutto se tutti i veicoli erano in movimento al momento dell’incidente. Tuttavia, se il tamponamento si verifica con veicoli fermi, come ad esempio a causa di un semaforo rosso o traffico intenso, la colpa ricade sul conducente che ha causato il primo urto.
In questo caso, sarà la compagnia assicurativa del conducente responsabile dell’innesco della catena di tamponamenti a dover coprire i danni a tutti i veicoli coinvolti.
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Come comportarsi in caso di tamponamento a catena
Nel caso di un tamponamento a catena, è cruciale mantenere la calma e assicurarsi che tutti i veicoli coinvolti siano fermi e al sicuro prima di uscire dall’auto.
Questo è particolarmente importante in situazioni pericolose come quelle con strade ghiacciate, spesso la causa principale di incidenti multipli.
Una volta che la sequenza di tamponamenti è terminata e la situazione è sicura, è essenziale attivare le luci di emergenza e contattare immediatamente le autorità competenti, come la polizia stradale o locale.
Chi compila il Cid in caso di tamponamento a catena
Nel caso di un tamponamento a catena, dopo aver contattato le autorità competenti, come la polizia stradale o locale, per intervenire sul luogo dell’incidente, è essenziale procedere alla compilazione del Modello CAI (Constatazione Amichevole di Incidente), noto anche come modulo blu o ex CID.
Questo documento permette di raccogliere tutte le informazioni necessarie riguardanti i veicoli coinvolti, i loro conducenti e eventuali testimoni presenti.
La compilazione serve anche per ricostruire dettagliatamente la dinamica dell’incidente.
È importante che tutti i conducenti coinvolti concordino sulla descrizione dell’evento, poiché il responsabile potrebbe negare la propria colpa nel causare l’incidente.
Anche se l’incidente non ha causato danni visibili o evidenti, è consigliabile compilare il Modello CAI per documentare completamente l’evento e le circostanze.
Questo aiuta a stabilire con precisione le responsabilità e a facilitare il processo di risarcimento per i danni eventualmente subiti.
Indennizzo diretto quando è ammesso?
L’indennizzo diretto, meccanismo attraverso cui il conducente danneggiato può ottenere il risarcimento direttamente dalla sua compagnia assicuratrice, non trova applicazione nei tamponamenti a catena. In questi casi, il risarcimento deve essere richiesto in base alla dinamica specifica dell’incidente:
- Nei tamponamenti tra veicoli fermi o incolonnati, il risarcimento va richiesto al conducente dell’ultimo veicolo coinvolto, quello che ha provocato l’incidente.
- Per i tamponamenti tra veicoli in movimento, il risarcimento deve essere richiesto al veicolo che ha direttamente tamponato il nostro.
Per i passeggeri coinvolti, è possibile chiedere il risarcimento direttamente alla compagnia assicuratrice del veicolo su cui viaggiavano al momento dell’incidente. Ai passeggeri basterà dimostrare di essere stati presenti nel veicolo coinvolto e il nesso causale tra l’incidente e le eventuali lesioni subite.
Recentemente, la Corte di cassazione ha stabilito che l’indennizzo diretto è ammissibile anche in casi di collisioni che coinvolgono più di due veicoli, a condizione che gli altri mezzi non abbiano contribuito minimamente al danno. Ciò implica che è possibile individuare un unico responsabile per l’incidente.
Per ulteriori informazioni su questo argomento e sulle procedure risarcitorie in generale, è consigliabile consultare l’articolo dedicato al “risarcimento danni incidente stradale”.
La normativa sui tamponamenti a catena
Le normative che regolano i tamponamenti a catena sono stabilite nel Codice della strada italiano. Secondo l’articolo 141, il conducente è tenuto a regolare la velocità del veicolo in base alle condizioni stradali, al traffico, e ad altre circostanze, per garantire la sicurezza delle persone e delle cose. È obbligatorio mantenere il controllo del veicolo e essere in grado di fermarsi rapidamente di fronte a qualsiasi ostacolo prevedibile.
In particolare, il conducente deve adattare la velocità in tratti di strada con visibilità limitata, curve, intersezioni, e zone frequentate da pedoni o bambini. È vietato gareggiare in velocità e circolare a velocità troppo ridotta che possa creare pericoli o intralci per il traffico.
Per quanto riguarda la distanza di sicurezza tra i veicoli, come specificato nell’articolo 149, durante la marcia ogni veicolo deve mantenere una distanza sufficiente dal veicolo che lo precede per poter fermarsi in modo tempestivo ed evitare collisioni.
Queste normative sono fondamentali per prevenire incidenti a catena, dove il mancato rispetto della velocità adeguata o della distanza di sicurezza può causare gravi conseguenze.
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