Assegno sociale ricorso

Assegno sociale ricorso: cosa fare se l’Inps sbaglia nel calcolo della pensione?

L’Inps ti ha sbagliato il calcolo dell’importo dell’assegno sociale e pretende la restituzione delle somme che ti ha erogato?

Niente paura, ti puoi opporre presentando ricorso.

Nell’articolo ti spieghiamo cosa fare se l’Inps ha sbagliato il calcolo.

 

 

Cosa fare se l’Inps sbaglia la pensione?

L’assegno sociale (introdotto dalla legge n. 335/95) è una forma di sostegno al reddito dovuta ai soggetti che hanno un’età superiore a 67 anni e che versano in stato di indigenza economica.

Non è però raro che l’Inps sbagli nel calcolo erogando assegni maggiorati, dei quali poi ne richiede la restituzione.

Questa prassi è da ritenersi scorretta, tranne che l’Inps provi che l’utente ha agito con dolo.

A dirlo è la Cassazione con sentenza n. 482/2017, che pur confermando la legittimità del ricalcolo, stabilisce che l’Inps non può provvedere al recupero delle somme corrisposte in eccesso.

Per difendersi da tali scorrettezze, puoi rivolgerti al nostro studio legale che si occuperà di contestare le pretese dell’Inps con un ricorso.

 

Cosa fare se l’Inps respinge un ricorso?

Anche se l’Istituto Previdenziale respinge il ricorso amministrativo a seguito di errori di calcolo, ci si può ulteriormente difendere:

  • presentando un’istanza all’Inps in autotutela
  • procedendo con un’azione giudiziale (rivolgendosi a un giudice del lavoro, al Tribunale ordinario, al giudice di pace o al Tar).

Dunque, la legge introduce diversi strumenti a tutela del cittadino, per cui se ritieni che l’Inps voglia recuperare ingiustamente le somme che ti ha erogato, ci pensiamo noi ad aiutarti.

 

La nostra assistenza

Siamo consapevoli delle difficoltà che puoi incontrare nell’affermare i tuoi diritti, motivo per cui ci impegniamo ad ascoltarti attentamente e comprendere appieno le tue esigenze.

Il nostro obiettivo è alleviare le tue preoccupazioni, offrendoti assistenza qualificata, con l’apporto di avvocati specializzati in materia che ti terranno aggiornato sul progresso della pratica.

Lavoreranno per farti ottenere il riconoscimento dei tuoi diritti, presentando un ricorso amministrativo o giudiziario, valutando la strategia migliore in base al tuo caso.

Leggi su Trustpilot le esperienze di chi prima di te si è fidato di noi per soddisfare le tue stesse esigenze e risolvere i tuoi stessi problemi.

 

Segnala il tuo problema

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Decisione sul Ricorso Amministrativo Inps

Una volta inoltrato il ricorso, l’Inps ha l’obbligo di definire la pratica nel termine di 90 giorni dalla sua proposizione, ma ciò il più delle volte non accade, impiegando mesi, se non addirittura anni per pervenire ad una conclusione.

Dove l’INPS, però, non decida sul ricorso nel termine di legge si verifica il cd. silenzio rigetto.

Anche in questi casi possiamo tutelarti mediante il deposito di un ricorso giudiziario, per far valere i tuoi diritti.

 

Corte di cassazione sez. Lavoro sentenza n. 482/2017

I Giudici della Corte di Cassazione hanno esaminato un caso in cui l’INPS richiedeva la restituzione di somme pagate in eccesso ai pensionati.

Hanno stabilito che le pensioni possono essere corrette dagli enti erogatori in qualsiasi momento per errori di qualsiasi natura commessi durante l’attribuzione o l’erogazione della pensione.

Tuttavia, le somme già pagate non possono essere recuperate, a meno che il pagamento indebiti non sia dovuto a dolo del pensionato.

Questa sentenza è particolarmente significativa data la quantità di procedimenti simili in corso.

In altre parole, se l’INPS accredita una pensione più alta del dovuto a causa di un proprio errore, il pensionato non è tenuto a restituire le somme ricevute in eccesso, a meno che non abbia deliberatamente ingannato l’ente.

In materia di previdenza e assistenza obbligatoria, la ripetizione dell’indebito è ammessa solo quando il pagamento errato non è imputabile al pensionato, secondo l’art. 52 L. 88/89.

Quindi, se il pensionato omette o fornisce informazioni incomplete su fatti che influenzano il diritto o l’entità della pensione e che l’ente erogatore non conosce, l’INPS può richiedere la restituzione delle somme indebitamente percepite.

 

 

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