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Bonus Docenti Precari: Diritti Negati
Il Bonus Docenti precari, istituito con la Legge n. 107/2015 e comunemente noto come Carta del Docente, rappresenta un’importante misura per favorire la formazione continua del personale scolastico.
Tuttavia, l’esclusione dei docenti precari da questo beneficio ha sollevato forti critiche e numerosi ricorsi, evidenziando una disparità di trattamento che necessita di essere affrontata e superata.
Bonus docenti precari come richiederlo: Strumenti di tutela
Per gli insegnanti che vedono negato il diritto al bonus 500 euro docenti precari, le vie di tutela che possiamo attuare includono:
- Ricorso giudiziario, cioè un’istanza presso il Tribunale del Lavoro, dove chiederemo il riconoscimento del diritto al bonus e il risarcimento per la mancata fruizione
- Azioni collettive, per cui insieme agli altri docenti che ci contattano avvieremo un ricorso collettivo, che spesso risulta più incisivo e rapido.
Garantire l’accesso al Bonus Docenti anche ai precari è una questione di giustizia, e noi siamo dalla tua parte.
La nostra assistenza a tua difesa
Se anche tu stai riscontrando problemi nel riconoscimento del Bonus e vuoi fare ricorso, con la nostra assistenza puoi affrontare la situazione con serenità.
Inviata la tua segnalazione, ci autorizzi a trasmetterla al nostro partner convenzionato, Unione dei Consumatori (associazione per la difesa dei diritti dei cittadini, www.unionedeiconsumatori.it), che ti contatterà con i suoi operatori.
Consulenti e avvocati specializzati nel settore si impegneranno a tutelare i tuoi diritti, occupandosi gratis di fornirti assistenza legale per azioni a tua tutela.
Di noi ti puoi fidare, perché possiamo provare ciò che promettiamo!
La normativa sul Bonus docenti precari
Il bonus docenti precari 2023, 2024 e 2025, previsto dall’art. 1, comma 121, della Legge n. 107/2015, attribuisce un importo annuale di €500 ai docenti di ruolo per l’acquisto di materiali e strumenti utili alla formazione professionale.
L’esclusione dei docenti precari dal Bonus Docenti contrasta con:
- Il principio di uguaglianza sancito dall’art. 3 della Costituzione italiana
- La Direttiva 1999/70/CE, che garantisce il principio di non discriminazione tra lavoratori a tempo determinato e indeterminato
- Il diritto alla formazione professionale previsto dall’art. 35 della Costituzione.
Gli sviluppi giurisprudenziali sul bonus docenti 2024 precari
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 1842/2022, ha affrontato il tema stabilendo che: “L’esclusione dei docenti precari dal beneficio della Carta del Docente costituisce una discriminazione illegittima, poiché tale misura è volta a garantire la formazione continua del personale scolastico senza distinzione tra contratti di lavoro.”
Questa sentenza si inserisce in un filone giurisprudenziale volto a tutelare i diritti dei lavoratori precari, in linea con i principi europei di parità di trattamento.
Anche la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha confermato più volte che i lavoratori a termine non possono essere trattati in modo meno favorevole rispetto a quelli a tempo indeterminato per il solo fatto di avere un contratto a termine.
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