Differenze retributive non percepite? Come ottenere il rimborso

Desideri approfondire le questioni legate alle differenze retributive non percepite in busta paga da parte del datore di lavoro?

Sei nel posto giusto, perché il nostro team è a tua disposizione per fornirti assistenza e informazioni in merito.

Cosa sono le “differenze retributive”

Le differenze retributive indicano le somme di denaro che, in conformità con la legge, sono dovute al lavoratore in virtù del suo impiego, ma che, per varie ragioni, non gli sono state corrisposte.

Ciò genera uno squilibrio tra la retribuzione che il lavoratore dovrebbe ricevere per il lavoro svolto e l’importo effettivamente riportato nella sua busta paga.

Di conseguenza, sorge il diritto del lavoratore di richiedere il pagamento delle differenze accumulatesi rispetto agli importi effettivamente percepiti.

Come ottenere il recupero delle differenze retributive

La prima azione da compiere è richiedere formalmente al datore di lavoro inadempiente il calcolo delle differenze retributive attraverso una comunicazione scritta.

Si consiglia al lavoratore di preparare una documentazione completa, includendo sia gli importi già ricevuti che quelli ancora da liquidare.

Tuttavia, è importante sottolineare che una semplice richiesta scritta potrebbe non essere sufficiente per ottenere quanto spettante. Pertanto, in caso di difficoltà, puoi contare su di noi per trovare la soluzione più idonea alla tua situazione.

Come ti aiutiamo a recuperare le differenze retributive

Comprendiamo appieno le sfide che incontri nel far valere i tuoi diritti, pertanto siamo qui per ascoltarti attentamente.

Ci impegniamo a sgravarti da ogni preoccupazione, mettendo a disposizione passione e competenza per affrontare e assisterti in caso di problematiche legate alle differenze retributive.

Offriamo un supporto qualificato, con avvocati specializzati nel settore che ti terranno aggiornato sull’andamento della pratica e lavoreranno a tuo favore.

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Quando si manifestano le differenze retributive

Il problema delle differenze retributive si presenta nelle seguenti circostanze:

• omissione di pagamento di alcune mensilità
• non conteggio delle ore di straordinario
• mancato adeguamento salariale previsto per il passaggio a una qualifica o a un livello superiore secondo i vari Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro (C.C.N.L.)
• non erogazione di tredicesima e quattordicesima mensilità
• non corresponsione di ferie non godute
• mancato versamento totale o parziale del T.F.R. al momento della cessazione del rapporto di lavoro
• non applicazione dello scatto d’anzianità.

In tutti questi scenari, si verificano autentiche differenze retributive: somme di denaro che spettano al lavoratore, ma che il datore di lavoro non ha liquidato, a partire dal mese precedente a quello oggetto di contestazione.

Se ti trovi in questa situazione contattaci e ti aiuteremo.

 

Prescrizione delle differenze retributive

Il termine di prescrizione inizia a decorrere dalla data di cessazione del rapporto di lavoro.

È essenziale distinguere tra:

• prescrizione ordinaria di 10 anni, applicabile per far valere diritti relativi al passaggio di qualifica, ottenere il risarcimento del danno per mancato versamento contributivo totale o parziale e richiedere il pagamento dell’indennità sostitutiva per ferie o riposi non goduti
• prescrizione breve di 5 anni, valida per tutti quei crediti caratterizzati da una periodicità retributiva (ad esempio, stipendio mensile, quindicinale, settimanale).

Per quanto riguarda le prescrizioni presuntive, la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 26246 del 2022, ha stabilito che, dato l’assenza di tutela reale generalizzata, la prescrizione si applica solo nei casi in cui il rapporto da cui derivano le differenze retributive non sia stato documentato per iscritto.