Protesi difettose

Sintomi delle protesi difettose: come richiedere e ottenere il risarcimento

In caso di intervento con protesi difettose sorge il diritto a richiedere un risarcimento dei danni.

Il nostro team di avvocati specializzati è qui per fornirti assistenza legale, assicurando che tu ottenga quanto ti spetta.

 

 

Come capire se la protesi è difettosa

Per capire se una protesi è difettosa, è importante prestare attenzione a vari segnali.

Questi possono includere dolore persistente o crescente nella zona della protesi, instabilità o movimenti anomali dell’articolazione, gonfiore, arrossamento o calore localizzati, e difficoltà funzionali come la riduzione della mobilità o l’incapacità di sopportare il peso.

In presenza di questi sintomi, è fondamentale consultare tempestivamente un medico per eseguire esami diagnostici e valutare la necessità di interventi correttivi.

Nel caso in cui il medico confermasse la problematica, il paziente vittima della malasanità avrà diritto ad un risarcimento dei danni.

 

Quando spetta il risarcimento per protesi con difetti

Il risarcimento per protesi difettose spetta quando il paziente ha riportato gravi sintomi e danni alla salute in seguito a interventi chirurgici.

Le cause principali di questi danni includono: errore nel trattamento o diagnosi errata, intervento mal eseguito o impianto errato della protesi, mancata informazione sui rischi, ossia quando il medico non fornisce dettagli su possibili complicazioni dell’intervento, e infezioni post-operatorie causate dalla sterilizzazione inadeguata degli strumenti chirurgici.

 

Come si calcola il risarcimento per protesi difettose

Il risarcimento per protesi difettose viene calcolato utilizzando criteri specifici.

Le micro-lesioni, che riguardano danni di minore entità, sono regolate dal codice delle assicurazioni private.

Le macro-lesioni, che comportano invalidità più gravi, sono invece valutate secondo le Tabelle del Tribunale di Milano.

Il danno morale, ossia la sofferenza subita dal paziente, è una categoria separata e viene quantificato applicando una percentuale variabile in base all’importo risarcito per il danno biologico.

Infine, il danno patrimoniale comprende la restituzione delle spese sostenute per l’intervento iniziale e il rimborso dei costi necessari per eventuali interventi correttivi.

 

La nostra assistenza

Consapevoli delle difficoltà che puoi incontrare nell’affermare i tuoi diritti, ci impegniamo ad ascoltarti attentamente e comprendere appieno le tue esigenze.

Ti offriamo la soluzione al tuo problema occupandoci di:

  • raccogliere e analizzare la documentazione necessaria e i referti medici
  • valutare i danni subiti emotivi e finanziari per richiedere un risarcimento adeguato
  • rappresentarti in tutte le fasi del processo, dalle trattative iniziali fino all’eventuale contenzioso in tribunale.

Lavoreremo con determinazione per farti ottenere il massimo risarcimento possibile, mettendo a tua disposizione la nostra esperienza e professionalità.

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Il risarcimento per protesi mammarie con difetti

Il risarcimento per protesi mammarie difettose è dovuto quando l’intervento non viene eseguito correttamente, causando problemi come il mal posizionamento o l’asimmetria delle protesi, rendendo il medico responsabile per i danni causati.

Questo diritto è valido anche nel caso in cui le protesi siano fabbricate con materiali di scarsa qualità o pericolosi.

Nel 2010, ad esempio, tutte le protesi Pip realizzate con silicone industriale, un materiale non approvato per l’uso medico e soggetto a rottura, furono ritirate dal mercato. In presenza di un difetto di fabbricazione, è possibile richiedere il risarcimento anche all’azienda produttrice.

 

Chi ha la responsabilità medica per protesi difettose

Tra il paziente e la struttura medica esiste una relazione contrattuale.

In caso di un intervento non riuscito a causa di protesi difettose, l’équipe medica è tenuta a dimostrare di aver eseguito tutti i controlli necessari per garantire l’efficienza del prodotto e che il difetto della protesi era presente prima dell’uso durante l’operazione.

Questa prova risulta spesso molto difficile per i medici. Inoltre, l’art. 2946 c.c.  stabilisce che il diritto al risarcimento può essere esercitato entro 10 anni dalla scoperta del danno.

 

 

 

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